SEQUESTRO PREVENTIVO BANCAROTTA FRAUDOLENTA
Sequestro Preventivo e Bancarotta Fraudolenta: La Sentenza della Corte di Cassazione n. 41017/2023
SEQUESTRO PREVENTIVO BANCAROTTA FRAUDOLENTA INFOLINE:+393483610420
Sequestro preventivo bancarotta fraudolenta: Introduzione
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 41017 del 9 ottobre 2023, si è pronunciata su un caso riguardante un provvedimento di sequestro preventivo nell’ambito di un’indagine per bancarotta fraudolenta patrimoniale. In particolare, il provvedimento riguardava somme di denaro depositate su conti correnti intestati al figlio minore dell’indagato. La Suprema Corte ha ritenuto che il sequestro non potesse essere confermato senza una concreta dimostrazione della disponibilità effettiva delle somme da parte dell’indagato, annullando così il provvedimento e disponendo il rinvio per un nuovo giudizio.
Articolo a cura dell‘Avvocato Bertaggia di Ferrara→
I Fatti del Caso
Il procedimento ha avuto origine da un’indagine per bancarotta fraudolenta patrimoniale a carico dell’indagato. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Rovigo aveva disposto un sequestro preventivo di urgenza su somme di denaro depositate su conti correnti, ritenendo che queste potessero essere riconducibili all’indagato. Successivamente, il Tribunale del Riesame di Rovigo aveva confermato il provvedimento di sequestro, nonostante le contestazioni avanzate dalla difesa.
Secondo la ricorrente, le somme sequestrate appartenevano al figlio minore e derivavano da donazioni dei parenti, senza alcuna relazione con l’attività dell’indagato. Inoltre, si sottolineava che l’indagato possedeva una semplice delega ad operare su tali conti, ma non aveva mai effettivamente effettuato operazioni o utilizzato il denaro in questione.
I Motivi del Ricorso in Cassazione
La difesa ha presentato ricorso in Cassazione contestando la decisione del Tribunale del Riesame sulla base di due principali motivi:
- Assenza di prova sulla riconducibilità delle somme sequestrate all’indagato.
- Mancata considerazione della lecita provenienza delle somme, documentata come frutto di donazioni e crediti fiscali.
Il ricorso sottolineava come il Tribunale del Riesame non avesse motivato adeguatamente la propria decisione e si fosse limitato ad affermare, in modo generico, che l’indagato fosse in grado di esercitare il controllo sui conti grazie alla delega ricevuta. Tuttavia, tale delega non era sufficiente a dimostrare una reale disponibilità delle somme da parte dell’indagato.
Il Principio di Diritto Affermato dalla Cassazione
La Corte di Cassazione ha ribadito un principio di diritto consolidato: la mera delega ad operare su un conto corrente non è, di per sé, sufficiente a dimostrare che il delegato abbia una disponibilità effettiva delle somme depositate.
Affinché un sequestro preventivo possa essere giustificato, è necessario che vi siano elementi concreti che dimostrino che il delegato eserciti poteri di fatto equivalenti a quelli del titolare del conto.
Secondo la giurisprudenza della Cassazione:
- Il sequestro preventivo può riguardare solo somme che siano riconducibili in modo diretto all’attività illecita dell’indagato.
- Non è sufficiente il rapporto di parentela tra l’indagato e il titolare del conto per affermare la disponibilità delle somme.
- La delega ad operare su un conto corrente non equivale automaticamente alla titolarità o alla libera disponibilità delle somme da parte del delegato.
La Corte ha osservato che nel caso in esame mancavano elementi probatori idonei a dimostrare che l’indagato avesse effettivamente avuto accesso e utilizzato le somme in questione. Inoltre, le somme sequestrate erano state documentate come di lecita provenienza e non risultava alcun prelievo da parte dell’indagato.
Annullamento del Provvedimento e Rinvio
In conclusione, la Cassazione ha ritenuto che il Tribunale del Riesame avesse omesso di esaminare elementi fondamentali per la corretta valutazione della disponibilità delle somme sequestrate. Per questo motivo, il provvedimento è stato annullato e rinviato al Tribunale di Rovigo per un nuovo giudizio, affinché venga effettuata una verifica approfondita sulla reale disponibilità delle somme da parte dell’indagato.
Il Tribunale dovrà valutare:
- Se le somme sequestrate siano effettivamente riconducibili all’indagato.
- Se vi siano elementi concreti che dimostrino la disponibilità delle somme da parte dell’indagato.
- Se la delega ad operare sul conto sia sufficiente a configurare un controllo effettivo sulle somme.
Conclusione
Questa sentenza conferma l’importanza di un’adeguata motivazione nei provvedimenti di sequestro preventivo e sottolinea che la semplice esistenza di un rapporto di parentela o di una delega ad operare su un conto corrente non sono elementi sufficienti per giustificare un sequestro nell’ambito di un procedimento per bancarotta fraudolenta patrimoniale.
Se sei coinvolto in un procedimento penale→ per bancarotta fraudolenta o hai necessità di difendere il tuo patrimonio da provvedimenti cautelari ingiustificati→, è fondamentale affidarsi a un avvocato esperto in diritto penale e patrimoniale. Studio Legale Internazionale Bertaggia offre consulenza legale specializzata per affrontare al meglio ogni problematica legata a sequestri, confische e reati patrimoniali.
Per una consulenza riservata, contatta il nostro studio al numero +393483610420 o visita il nostro sito per maggiori informazioni sui servizi legali offerti.
Unisciti alla nostra community su YouTube per restare aggiornato sulle novità in materia giuridica, internazionale e molto altro!
Iscriviti a Studio Legale Internazionale Bertaggia
© Riproduzione riservata
NOTE OBBLIGATORIE per la citazione o riproduzione degli articoli e dei documenti pubblicati in www.avvocatobertaggia.com/blog
È consentito il solo link dal proprio sito alla pagina di www.avvocatobertaggia.com/blog che contiene l’articolo di interesse.
È vietato che l’intero articolo sia copiato in altro sito; anche in caso di pubblicazione di un estratto parziale è sempre obbligatoria l’indicazione della fonte e l’inserimento di un link diretto alla pagina di www.avvocatobertaggia.com/blog che contiene l’articolo.
Per la citazione in Libri, Riviste, Tesi di laurea, e ogni diversa pubblicazione, online o cartacea, di articoli (o estratti di articoli) pubblicati in www.avvocatobertaggia.com/blog è obbligatoria l’indicazione della fonte, nel modo che segue:
Autore. Studio Legale Internazionale Bertaggia – Titolo Sequestro Preventivo Bancarotta Fraudolenta, in www.avvocatobertaggia.com/blog
La presente Scheda ha scopi esclusivamente informativi, non impegna in alcun modo né la redazione online né lo Studio Legale Internazionale Bertaggia. Non prendere mai decisioni fiscali o giuridiche senza prima avere consultato un avvocato esperto nella materia.
Articolo aggiornato al 09 Ottobre 2023